Clima - Vostok (Antartide)

Nella stazione antartica di Vostok ("Oriente" in russo) il clima è polare, con temperature estremamente basse e sempre sotto lo zero.
La stazione è stata fondata nel 1957 dall'Unione Sovietica, ed è stata rinnovata, con nuove costruzioni prefabbricate, nel 2023. La stazione si trova a circa 1.300 km dal Polo sud, a 78 gradi di latitudine sud e a 3.490 metri sul livello del mare. L'altitudine è così elevata perché nel corso dei millenni si è formato uno spesso strato di ghiaccio.
Siamo nell'altopiano dell'Antartide orientale, la zona più fredda e arida del continente, quella più lontana dal mare (che dista come minimo 1.260 km) e dove l'altitudine è maggiore.
In effetti, la temperatura media annua è di -54,5 °C, ed è di alcuni gradi più bassa che al Polo sud, che si trova a 2.800 metri di quota. Tutto l'anno, si verifica una forte inversione termica, per cui la temperatura al suolo è più bassa che salendo di quota.
Come accade anche al polo, l'estate dura solo due mesi, dicembre e gennaio, poi, con la discesa del sole rispetto all'orizzonte, la temperatura diminuisce rapidamente in autunno, a febbraio e marzo. Invece, nel periodo più freddo, da aprile a settembre, che si può considerare come l'inverno, la temperatura si stabilizza, anche per il cambio di circolazione atmosferica, tanto che da aprile a luglio diminuisce di soli 2 gradi.
La stazione di Vostok detiene il record mondiale di freddo, -89,2 °C nel luglio 1983. Dopo il 2000, comunque, la temperatura è scesa "soltanto" fino a -85 °C.
Va detto che le misurazioni satellitari hanno rilevato temperature più basse in siti posti ancora più lontano dal mare rispetto alla stazione di Vostok.
La temperatura più elevata è stata invece di -13,6 °C, registrata nel dicembre 1957.
Ecco le temperature medie.

L'umidità relativa media è del 71%, mentre quella assoluta è molto bassa, perché quando fa molto freddo l'aria può contenere poco vapore acqueo.
Le precipitazioni misurate sono molto scarse, appena 22 millimetri l'anno, anche se la quantità reale stimata è di 38 mm.
Infatti, la quantità di neve che cade effettivamente può essere solo stimata, perché una parte viene portata via dal vento. Comunque, ciò avviene molto meno che in altre zone dell'Antartide, dove nevica di più, e il vento è più forte e più frequente.
In media, si contano 35 giorni all'anno con nebbia e 150 con foschia, in entrambi i casi con un minimo in estate. La nebbia e la foschia sono formati da cristalli di ghiaccio sospesi nell'aria, una parte dei quali si può depositare al suolo per gravità. I piccoli cristalli di ghiaccio, detti "polvere di diamante", si possono formare anche con il cielo sereno, per la diretta condensazione della poca umidità presente nell'aria. Oppure si può formare la brina direttamente sul suolo.
In media, si contano solo 26 giorni con neve e nevischio, la gran parte dei quali si verifica nel periodo freddo, da maggio a ottobre, ma ci sono ben 247 giorni in cui si verifica quella precipitazione, spesso leggerissima, di aghi di ghiaccio.
La neve non si scioglie perché la temperatura non supera mai lo zero, tuttavia, i minuscoli aghi di ghiaccio possono evaporare, o anche sciogliersi parzialmente in estate sotto i raggi del sole, per poi ricongerlarsi e trasformarsi in una crosta sopra lo strato di ghiaccio già presente.
Ecco le precipitazioni medie.

Il vento alla stazione di Vostok soffia spesso, anche se con meno intensità rispetto alle zone periferiche dell'Antartide. La velocità media del vento è di 18 km/h. Il vento soffia prevalentemente da sud-ovest, cioè dalla parte più alta dell'altopiano, quella ancora più fredda, dove si trova il sito detto "Dome A", a 4.000 metri di quota. Quindi il vento ha spesso una caratteristica leggermente discendente, che tende a portare umidità un po' più bassa di quanto non accadrebbe normalmente a queste temperature, e cieli sereni.
Comunque, ci possono anche essere periodi di maltempo, anche se i venti tempestosi sono rari. La raffica più intensa mai registrata è stata di 115 km/h. In condizioni di vento forte, con la neve sollevata dal vento, la visibilità viene azzerata.



Il soleggiamento alla stazione Vostok è nel complesso ottimo. Infatti, con 3.760 ore di sole all'anno, siamo in una delle zone più soleggiate del Pianeta, vicina ai record mondiali che si registrano nei deserti del nord America e nel Sahara orientale. A differenza che in questi ultimi, però, il sole non brilla tutto l'anno, dato che ci sono alcuni mesi di buio. A dicembre si registrano addirittura 22,9 ore di sole al giorno, su 24 disponibili, e questo è un record mondiale per un singolo mese. Ecco la media delle ore di sole al giorno.

Rispetto al Polo sud, nella stazione Vostok la notte polare, in cui il sole non sorge mai, è più breve, circa quattro mesi, e va dal 23 aprile al 19 agosto. Va detto che per qualche settimana, all'inizio e alla fine di questo periodo, il sole si avvicina all'orizzonte verso mezzogiorno (o meglio verso le 11 del mattino visto il fuso orario adottato), fornendo un po' di luce.
Il giorno polare, in cui il sole non tramonta mai, dura anch'esso quattro mesi, e va dal 21 ottobre al 20 febbraio.
Al solstizio d'estate, il 21 o 22 dicembre, a mezzogiorno in sole raggiunge i 35 gradi di altezza sull'orizzonte, cioè 11 gradi e mezzo più che al Polo sud.

In questa e in altre stazioni antartiche, dalla superficie ghiacciata, gli scienziati effettuano dei carotaggi per studiare la composizione chimica e fisica degli strati di ghiaccio accumulatisi nel corso dei millenni. Ciò consente di ricostruire il clima del passato, fino a circa 500.000 anni fa.

Nel 2012, gli scienziati russi hanno perforato tutto lo strato di ghiaccio, e a partire da 3.768 metri di profondità, quindi al di sotto del livello del mare, hanno trovato un lago di acqua dolce, il Lago Vostok, dove a causa della pressione l'acqua è allo stato liquido, anche se la temperatura dell'acqua è di -3 °C.
Il lago ha una profondità media di 432 metri, questo vuol dire che se non ci fossero né il lago né il ghiaccio sopra, la superficie terrestre si troverebbe a 500 metri sotto il livello del mare. Però è anche vero che se non ci fosse l'enorme calotta ghiacciata che grava sul continente, il terreno tenderebbe a sollevarsi un po'.