Temperatura, pioggia, soleggiamento, tempo prevalente
Nello sterminato territorio asiatico russo il clima è caratterizzato dal
freddo: vi si trovano infatti le località abitate più fredde al mondo.
La fascia più settentrionale ha un clima
artico o subartico, mentre le coste orientali hanno un clima
marittimo freddo. Per il resto, c'è una forte
continentalità, per cui c'è una breve ma intensa estate, in cui può persino fare
molto caldo.
La
temperatura media di gennaio è quasi ovunque inferiore a -10 gradi, e scende fino a -45 °C nelle zone interne orientali. La media di luglio è intorno allo zero nelle isole e lungo le coste artiche, mentre arriva fino a 20 gradi nelle zone più meridionali.
Durante l'inverno, domina in gran parte del territorio il potente
anticiclone russo-siberiano. Invece, nei mari orientali, gli scontri tra l'aria gelida e l'aria marittima danno luogo a
intense depressioni associate a forti nevicate.
Nelle vaste pianure, nel Bassopiano Siberiano Occidentale, ma anche nelle valli dell'Altopiano Siberiano Centrale e in quelle della Yakutia,
l'aria fredda ristagna nei bassi strati, e il cielo è spesso grigio, con un leggero nevischio, mentre le irruzioni fredde dall'Artico possono portare rabbiosi venti di
blizzard.
Le
precipitazioni sono quasi ovunque scarse nei lunghi mesi invernali, a causa del freddo: le nevicate sono frequenti ma leggerissime, e la neve può essere portata via dal vento. Quasi ovunque l'estate è la stagione più piovosa, a causa della maggiore disponibilità di calore e dei temporali estivi che si verificano nelle zone interne. Invece, le zone sud-orientali risentono del
monsone asiatico e quindi hanno un'estate ancora più piovosa.
Nella gran parte della Siberia, le precipitazioni annue sono comprese tra i 150 e i 500 millimetri.
Nell'estremo est, la penisola della
Kamchatka è la zona continentale più piovosa della Siberia, tanto che in alcune zone supera i 1.000 millimetri l'anno, e può conoscere abbondanti nevicate in inverno.
A sud-ovest della Kamchatka, le isole
Curili sono ancora più piovose, dal momento che raggiungono i 1.500 millimetri l'anno.
Il clima in dettaglio
Il polo del freddo
Poiché la parte occidentale e soprattutto la Russia europea sono più spesso interessate dalle correnti di origine atlantica, in Siberia il freddo invernale aumenta man mano che si procede verso est: nella orientale Repubblica di
Yakutia (o Sakha), c'è un'area in cui la media di gennaio è inferiore a -35 °C, e i record del freddo arrivano fino a -70 °C.
La città più fredda è
Ojmjakon, nell'alta valle dell'Indigirka, al 63° parallelo e a 700 metri di quota, con un record del freddo di -71 gradi, dove la media passa dai -45,7 °C di gennaio ai 15 °C di luglio.
Un'altra città estremamente fredda è
Verchojansk, più a nord ma in pianura, nella valle dello Yana, dove la media passa dai -44,5 °C di gennaio ai 16,5 °C di luglio, e in grado di toccare i -70 °C (secondo altre fonti si sarebbe fermata a -68 °C). Poiché il record del caldo a Verchojansk è di 38 gradi, l'escursione termica massima ha superato i 100 gradi!
Quest'area è il "polo del freddo" dell'emisfero nord, più fredda anche del Polo Nord, e superata soltanto dalle zone interne dell'Antartide (secondo alcune fonti, anche della Groenlandia). A queste temperature, non solo un essere umano rischia di rimanere congelato in pochi minuti, se non è coperto in maniera appropriata, ma anche le costruzioni tendono a diventare friabili a causa del freddo.
Le
precipitazioni in quest'area sono scarse, e ammontano circa 200/250 mm l'anno. In particolare, le nevicate nei lunghi mesi invernali sono leggere, dato il freddo; non stupisce che la stagione più piovosa sia l'estate, quando comunque le piogge non sono abbondanti.
Sempre in quest'area ma un po' più a sud troviamo
Jakutsk, la capitale della Yakutia (Sacha), a 62 gradi di latitudine nord sul fiume Lena, che è la città di una certa importanza più fredda del mondo.
La temperatura media va da -37 °C a gennaio a 19,5 °C a luglio. La stazione meteo era in funzione già alla fine dell'Ottocento. Il record del freddo è di -64,4 °C, registrato nel febbraio 1891. Nel dopoguerra, il record del freddo è di -60,3 °C, registrato nel gennaio 1951.
Nei giorni più caldi dell'anno, la temperatura può superare i 35 °C.
Negli ultimi cento anni la temperatura è aumentata di parecchio, soprattutto in inverno. Dal 1891 al 1920 la media giornaliera di gennaio era di -46,2 °C, mentre dal 1951 al 1980 era di -42 °C.
Costa nord e isole
Lungo le
coste settentrionali, affacciate sul Mar Glaciale Artico, la
media di gennaio e febbraio va da circa -20 °C dell'ovest, a meno di -30 °C dell'area centro-orientale (v.
Tiksi), per risalire intorno a -25 °C nell'estremo oriente, e a -20 °C nello Stretto di Bering, che separa la Siberia dall'Alaska.
Nelle regioni artiche, i
record del freddo oscillano intorno ai -45/-50 gradi, il che significa che non sono molto diversi da quelli delle località più meridionali della Siberia continentale.
Durante l'estate, le temperature rimangono intorno allo zero nelle
isole più settentrionali (v.
Severnaya Zemlya, Isole Anžu), sono intorno ai 3/4 gradi lungo la costa settentrionale, fino ad arrivare a 10 gradi qualche centinaio di chilometri più a sud (limite del clima polare).
I record del caldo sono intorno ai 10 gradi nelle isole artiche, e intorno ai 15/20 gradi lungo la costa settentrionale del continente.
Le precipitazioni sono scarse in inverno, quando si presentano sotto forma di nevischio, mentre sono più abbondanti in estate, quando possono cadere ancora sotto forma di neve lungo le coste e le isole più settentrionali.
Le temperature estive, comprese tra 0 e 10 °C, ne fanno un esempio di
clima polare della tundra.
A queste latitudini, il sole non si vede mai da novembre a gennaio, dato che il sole neanche sorge. La stagione più soleggiata è la primavera (ad aprile si registrano 9 ore di sole al giorno su 22 ore di luce), mentre poi in estate il sole diventa meno frequente, perché aumentano le giornate nuvolose e piovose.
Il mare è completamente ghiacciato da novembre a maggio; ricordiamo che essendo salato, il mare congela a circa -2 °C.
Le città meridionali
Nelle pianure meridionali, dove si trovano le città principali che si sviluppano lungo la Ferrovia Transiberiana, il clima è
fortemente continentale, ma più clemente rispetto alle aree più settentrionali, con medie invernali più elevate e un'estate più calda e lunga.
Le medie di gennaio vanno da -14 °C nelle città più occidentali (v.
Ekaterinburg,
Celjabinsk), a -17 °C in quelle centrali (v.
Omsk,
Novosibirsk,
Krasnojarsk), a -20/-21 °C in quelle orientali (v.
Blagoveshchensk,
Chabarovsk). Nella zona a nord della Mongolia, anche a causa dell'altitudine, la media di gennaio scende fino a -23/-24 °C (v.
Cita,
Ulan-Ude).
I
record del freddo sono inferiori ai -40 °C.
Le medie di luglio vanno dai 18 °C della parte più occidentale ai 22 °C di quella orientale.
In estate ci possono essere
periodi molto caldi, con massime di 35 °C e più.
Nella parte centro-occidentale, le
precipitazioni, non abbondanti, sono comprese tra 400 e 550 mm l'anno, con un massimo estivo e un minimo invernale. Le nevicate, frequenti ma non abbondanti nel periodo freddo, si verificano in genere da ottobre ad aprile.
Nelle zone più meridionali, vicino al confine con Kazakistan e Mongolia, ci sono zone abbastanza aride, dove le precipitazioni possono scendere sotto i 400 mm l'anno.
Nella parte orientale (v. Blagovešcensk, Chabarovsk), l'inverno è più secco, e il sole si vede abbastanza spesso, in compenso, l'estate è ancora più piovosa, a causa del già citato
monsone asiatico, tanto che il totale annuo va da 550 a 650 mm, e a luglio e agosto cadono più di 100 millimetri di pioggia al mese.
Coste e isole orientali
Nella lunghissima
fascia costiera orientale, la presenza del mare rende meno freddo l'inverno, ma anche più fredda e umida l'estate. In inverno, le correnti fredde spingono i
ghiacci galleggianti fino all'isola di Hokkaido in Giappone.
Durante l'estate, le
nebbie sono frequenti. Se si esclude l'area più settentrionale, agosto è sia pur di poco il mese più caldo (perché il mare si riscalda più lentamente della terraferma).
Cominciamo dalla zona più settentrionale.
A sud dello Stretto di Bering, le coste che si affacciano sul Mare di Bering hanno un clima subartico, con inverni lunghi e gelidi ed estati fredde, in cui la media di luglio e agosto oscilla intorno ai 10 gradi sopra lo zero.
Nel nord-est, ad
Anadyr, nel golfo omonimo, a 64 gradi di latitudine nord, la media passa da -22 gradi a gennaio a 12,5 °C a luglio. Dal 1991 al 2020, le estreme sono state -44 °C e 29 °C.
Le precipitazioni ammontano a 385 millimetri l'anno. La città si trova in una baia protetta, ma lungo la costa del Mare di Bering le precipitazioni annue superano in genere i 500 millimetri.
In questa parte settentrionale del Mare di Bering, il mare rimane ghiacciato da gennaio a marzo, mentre è parzialmente congelato (anche a seconda degli anni) nei mesi di dicembre, aprile e maggio.
Più a sud, a
Magadan, nel Mare di Okhotsk, a 59 gradi di latitudine nord, si passa dai -15,5 °C di gennaio ai 12,5 °C di luglio e agosto. L'inverno è gelido e secco, perché in questa stagione predominano le correnti dal continente, che poi si caricano di umidità sul mare, portando nevicate nella Kamčatka. Dal 1991 al 2020, le estreme sono state -37 °C e 27 °C.
Il totale annuo delle precipitazioni ammonta a 585 millimetri, con un massimo di 85 mm ad agosto. Le nevicate si verificano da ottobre a maggio, ma non sono abbondanti dato che, come detto, l'inverno è secco.
A Magadan i mesi relativamente più soleggiati sono marzo e aprile, perché poi da maggio a settembre vi è un certo numero di giorni con pioggia, e anche con nebbia.
A
Petropavlovsk-Kamčatskij, a 53 gradi di latitudine nord, sulla costa sud-orientale dell'umida penisola della
Kamčatka, sottoposta alle depressioni in autunno e in inverno, la media passa dai -6,5 °C di gennaio agli 14,5 °C di agosto. Dal 1991 al 2020, le estreme sono state -25,5 °C e 30 °C.
Le precipitazioni ammontano a 1.150 millimetri e sono frequenti tutto l'anno, il che significa che in inverno vi sono
abbondanti nevicate.
A sud-ovest della Kamchatka, le isole
Curili sono in inverno la zona meno fredda della Siberia, con medie gennaio e febbraio intorno a -4/-5 °C, tuttavia, gli inverni sono nevosi e tempestosi, per lo scontro tra le masse d'aria che scendono dall'estremo oriente siberiano, e l'aria mite che risale dalle latitudini subtropicali del Pacifico. Le estati sono molto fresche, perché il mare conserva il freddo accumulato durante i mesi invernali, e abbastanza piovose.
Più ad ovest, l'isola di
Sachalin ha un'estate un po' più calda, mentre l'inverno è gelido, con nevicate abbondanti. In estate, per l'effetto del monsone estivo, che porta l'aria calda e umida dai mari intorno al Giappone, si superano i 100 millimetri al mese, inoltre quest'isola può essere occasionalmente raggiunta dai tifoni, i cicloni tropicali provenienti dal sud-est asiatico.
A
Južno-Sachalinsk, situata nella parte sud dell'isola, la temperatura media va da -11 °C a gennaio a 18 °C ad agosto.
Tornando sulla terraferma, a
Vladivostok, in una piccola penisola sul Mar del Giappone, nella parte più meridionale della Russia asiatica (a 43 gradi di latitudine nord), la media passa da -11,5 °C a gennaio a 20,5 °C ad agosto.
A Vladivostok le piogge estive sono abbondanti, tanto che ad agosto cadono 150 millimetri di pioggia. L'inverno è secco e soleggiato, ma anche spazzato dai venti polverosi dalla Mongolia, ma grazie alle piogge estive il totale annuo delle precipitazioni ammonta a 800 millimetri.
A Vladivostok il sole si vede spesso in inverno, mentre in estate le giornate nuvolose sono frequenti, a causa del monsone.
Diversamente dal resto della Siberia, a Vladivostok il mare si riscalda in estate, così che diventa quasi accettabile per fare il bagno, soprattutto ad agosto.
Anche in quest'area costiera, occasionalmente possono giungere i
tifoni, indeboliti rispetto alle loro origini meridionali, ad agosto e settembre. I tifoni sono i cicloni tropicali del sud-est asiatico.
Quando andare
Il periodo migliore per visitare la parte asiatica della Russia è l'estate, in particolare a
luglio e agosto, essendo l'unico che consente di evitare i grandi freddi.
Nelle
regioni artiche e subartiche, l'estate è l'unico periodo in cui la temperatura supera lo zero, in particolare si preferiranno luglio e agosto, essendo i meno freddi, con una preferenza per luglio.
Va detto che nelle regioni più settentrionali dal clima artico, in estate domina il fango dovuto al disgelo che non termina mai completamente. Invece nelle restanti aree il disgelo inizia ad aprile all'estremo sud, e si verifica progressivamente più tardi, fino a giugno, proseguendo verso nord.
Nelle vaste
pianure settentrionali e nell'area del "polo del freddo" le temperature sono accettabili da giugno ad agosto, con una preferenza per il periodo metà giugno-metà agosto. Qualche volta può fare caldo di giorno, ma può fare anche freddo di notte, con minime vicino allo zero.
Nelle
città meridionali il periodo migliore va da giugno ad agosto, anche se la temperatura supera in genere lo zero anche a maggio e settembre.
Nelle
regioni marittime orientali i mesi migliori sono luglio e agosto, per quanto nebbiosi e abbastanza piovosi, perché sono i meno freddi. Nella parte più meridionale, a Vladivostok il periodo migliore va da luglio a settembre, anche se è il più piovoso per via del monsone.
Cosa portare in valigia
In
inverno: abbigliamento per il grande freddo, maglia termica, calzamaglia, pile, parka, giacca in Goretex, guanti, stivali caldi, colbacco.
In
estate: per le coste e le isole artiche: capi pesanti, giacca a vento calda, guanti, berretto, impermeabile; per le aree continentali e le città meridionali, vestiti di mezza stagione, magliette a maniche corte per le giornate calde, giacca e felpa per la sera, più pesanti nelle zone settentrionali; impermeabile o ombrello soprattutto nell'area monsonica orientale (Vladivostok); per le coste e le isole orientali, vestiti di mezza stagione, maglione, giacca calda, impermeabile; guanti e cappello per la parte più settentrionale e le gite in mare aperto.
Per le montagne, vestiti più caldi a seconda della quota; per l'alta montagna, pile, piumino, cappello caldo, guanti, sciarpa.
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